19.01.2013

Olio: per friggere meglio l’extra vergine

Roma – Le patatine fritte nell’olio extra vergine di oliva sono il fast good del made in Italy; non fanno male e sono più digeribili di quelle fritte con altri oli che però arrecano danni alle nostre arterie. Lo si legge in una nota di Unaprol Consorzio olivicolo italiano che commenta uno studio condotto dal dipartimento di scienza degli alimenti della facoltà di agraria dell’Università di Napoli Federico II.

Lo studio ha accertato che le patatine, se fritte con l’olio extra vergine di oliva si arricchiscono di sostanze antiossidanti che combattono  l’invecchiamento.

Lo studio – riferisce ancora la nota di Unaprol – ha preso in esame il ciclo di cottura di una normale friggitrice domestica.

E’ stato dimostrato che dopo una frittura di 7-8 minuti alla temperatura di 180-200°C – da ogni 100 grammi di patatine fritte con l’olio extra vergine di oliva è stato possibile estrarre e dosare tra i 3 e gli 8 mg. di sostanze fenoliche antiossidanti.

“L’olio extra vergine di qualità – afferma il presidente  Massimo Gargano – resiste alle elevate temperature meglio di altri oli alimentari per il basso contenuto di componenti polinsaturi e per la presenza di antiossidanti, anche dopo diverse ore di frittura continua”.

Questo è possibile perché durante la frittura l’olio extra vergine rilascia parte degli antiossidanti più idrosolubili (idrossitirosolo), arricchendo i cibi fritti di questi benefici componenti naturali.

“Peccato – conclude Massimo Gargano – che di patate, fritte con l’olio extra vergine di oliva, ve ne siano ancora così poche in commercio”.

 

Roma, 18 gennaio ’13