09.04.2014

Educazione alla legalità al SOL di Verona. Collaborazione Carabinieri NAC, Unaprol, Aipo e Pandolea

Verona Unaprol nel corso di Sol – Agrifood ha organizzato con la collaborazione dei Nuclei Antifrodi Carabinieri del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dell’Aipo di Verona e dell’associazione Pandolea – le donne dell’olio, un evento dedicato agli studenti dell’Istituto Agrario Duca d’Abruzzi di Padova sul tema dell’educazione alla legalità, sottolineando l’impegno dei militari nel difendere i cittadini dalle conseguenze di scelte senza scrupoli da parte di operatori disonesti.  
Particolarmente intensa l’attività del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari. Nel corso del quadriennio 2010/2013 i Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno effettuato controlli su 418 aziende del settore, operando sequestri per complessive 3.102 tonnellate e segnalando 51 soggetti all’autorità giudiziaria.
In provincia di Roma, nel 2013, è stato operato il sequestro di 272 litri di olio privo di documentazione sulla tracciabilità commercializzato come olio extravergine di qualità; a dicembre il Nac di Roma ha sequestrato 14 tonnellate di olio extravergine di oliva contraffatto, individuando una frode in commercio perpetrata da una società che ha posto in vendita olio di oliva contraffatto mancante della prevista etichettatura. Alle analisi è risultato olio miscelato di mais con aggiunta di olio di sansa e extravergine di oliva.
Le attività di sequestro più significative sono state operate all’entrata in vigore del Reg. UE 61/2011 che ha introdotto il nuovo sistema analitico degli alchil esteri. Nel marzo 2011, il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma – ha riferito il capitano Marco Uguzzoni agli studenti –  ha individuato un circuito illegale di importazione di ingenti quantitativi di olio di oliva indicato falsamente “extra vergine” e di origine italiana. In realtà si trattava di olio di oliva lampante, e quindi non commestibile, di origine tunisina. Nella circostanza è stata data esecuzione al sequestro di quattro imprese agroalimentari e al sequestro penale “preventivo” di tremila tonnellate di prodotto, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.
L’azione di prevenzione dei Nac non si ferma d’estate e nell’agosto 2011 è stata individuata un’azienda olearia che importava olio proveniente dalla Spagna e dalla Grecia per destinarlo ad aziende del settore della ristorazione.  Alle analisi di laboratorio il prodotto si è rilevato “olio deodorato”, ritenuto di provenienza spagnola e greca, e come tale non commerciabile come olio extravergine d’oliva per avere superato i cosiddetti “indici di deodorazione”, il parametro relativo agli alchil esteri previsto dalla nuova normativa UE. “L’intervento dei NAC – ha riferito il col. Maurizio Delli Santi – ha consentito di bloccare subito la filiera sequestrando nell’immediatezza oltre 9.000 litri di prodotto. I nostri dati di esperienza confermano che le frodi alimentari continuano ad incidere nel settore oleario attraverso il sistema della miscelazione di oli di minori qualità. Una pessima pratica, in continuo aggiornamento, per sfuggire alle attività di controllo” .
Il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari nel corso dell’audizione svoltasi il 5 giugno 2012 presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha fornito il proprio contributo al legislatore per la definizione della nuova disciplina della Legge 14 gennaio 2013, n.9 “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergine” (c.d. Legge “salva olio”), che ha introdotto misure più specifiche sui controlli di qualità dell’olio extravergine di oliva[1], sulle modalità di etichettatura, nonché ulteriori specifiche misure di rafforzamento dei metodi investigativi tra le quali la facoltà della Polizia Giudiziaria di ricorrere alle intercettazioni delle comunicazioni nei reati di frode ex artt. 444, 473, 474, 515, 516 e 517 quater del c.p..
Le attività sono state illustrate ai giovani dell’Istituto Duca d’Abruzzi di Padova con l’obiettivo di accrescere la loro cultura e la loro sensibilità nella difesa del simbolo del made in Italy nel mondo: l’olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana.

 
Verona 9 aprile 2014



[1] L’art. 43-1bis del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito nella Legge 7 agosto 2012, n. 134 ha già previsto l’attivazione di un “piano straordinario di sorveglianza” quando nelle analisi risulti un valore di alchil esteri  superiore a 30 mg/kg).

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LE FRODI NEL SETTORE DELL’ OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA

Commercializzazione di “olio deodorato” in luogo di olio extravergine d’oliva – L’olio “deodorato” è olio generalmente di provenienza straniera di pessima qualità con alla base olio di oliva derivato da metodi di coltivazione superintensivi che vedono grandi ammassi di olive lasciate decantare e che pertanto subiscono una significativa dispersione delle qualità nutrizionali e sviluppano acidi maleodoranti. Questi oli vengono sottoposti ad un “lavaggio” chimico che non viene dichiarato, la c.d. che non è ammessa per la lavorazione dell’olio extravergine d’oliva che deve risultare solo meccanica per preservare la qualità del prodotto.
Le principali associazioni di produttori italiani hanno più volte segnalato tale frode come nuova forma di minaccia per i produttori nazionali che devono confrontarsi con competitors che pongono in commercio olio “extravergine d’oliva” a costi bassi, lontani dalla qualità di quello derivato dalle cultivar nazionali.
L’olio “deodorato” può essere individuato con una specifica analisi chimica sui c.d. “alchil esteri” i cui parametri di riferimento sono stati modificati dal Reg. UE 1348/2013. La normativa nazionale già prevede l’attuazione di un piano di sorveglianza quando gli alchil esteri superano i 30 mg/Kg.
Commercializzazione di olio lampante, addizionato con oli raffinati o di semi.
Commercializzazione di miscelati, di minore qualità, e/o di semi, con betacarotene, clorofilla etc.
Commercializzazione di olio falso DOP/IGP – (ovvero di olio prodotto in zone e con modalità diverse da quello indicate nei disciplinari di produzione).
Commercializzazione di falso olio “BIOLOGICO” – (derivato da produzioni che sono state sottoposte a trattamenti non consentiti dalla produzione “biologica”, es. diserbanti).
Commercializzazione di prodotto estero indicato “Made in Italy” – (la normativa UE consente la commercializzazione di olio con marchi nazionali ancorché con produzioni di origine europea, purché sia indicato in etichetta la denominazione “miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea”).
Frodi UE – perpetrate mediante la falsa intestazione di terreni agricoli o la falsa attestazione di produzioni olivicole in realtà non esistenti o non commisurate a quanto dichiarato.

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