“L’olivicoltura italiana sta attraversando un momento difficilissimo, non stanziare le risorse necessarie dopo un anno shock significa affondare un settore strategico e far chiudere migliaia di aziende – spiega David Granieri, presidente Unaprol – Siamo stanchi delle promesse e dello scaricabarile tra le istituzioni, vogliamo i fatti. Nonostante le ripetute e motivate richieste, la prima lettera che ho scritto al ministero risale al 9 marzo subito dopo le gelate, non sono arrivate risposte. Se non si vuole far sparire l’olivicoltura servono investimenti, un nuovo piano olivicolo nazionale e una strategia comune di sviluppo che coinvolga anche i frantoi, ad esempio attraverso la rottamazione degli impianti obsoleti e l’efficientamento qualitativo di quelli esistenti”.