05.06.2011

Gargano (Unaprol), “bene principio ma valori parametri alchil esteri troppo elevati”


Roma – “La ricchezza del vero Made in Italy dell’olio extra vergine di oliva sta nella difesa dell’origine certa del prodotto, del suo legame strategico con il territorio e nel percorso dell’alta qualità certificata per garantire acquisti consapevoli da parte di consumatori sempre più esigenti”.

E’ quanto dichiara Massimo Gargano presidente di Unaprol nel commentare i dati che vedono l’extra vergine di oliva italiano scambiato sul mercato ad un euro in più al chilo rispetto al prodotto spagnolo.

“L’etichettatura obbligatoria – afferma Gargano – ha segmentato verso l’alto l’offerta di qualità del migliore prodotto italiano”. E se il mercato è disposto a pagare di più una ragione ci deve pur essere. “Per questo – aggiunge Gargano – di fronte alle imprese, che nel cogliere le opportunità dell’etichettatura dell’origine obbligatoria, hanno avviato la  ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti olivicoli e dei frantoi, si deve aprire un confronto serio anche sul valore dei parametri degli alchil esteri”; composti chimici che si sviluppano nella produzione di oli di bassa qualità, di recente regolamentati con un provvedimento comunitario.   

“Quel regolamento deve essere modificato – ha  aggiunto Gargano – per garantire una informazione più corretta ai consumatori ed una competizione più leale tra i produttori”. In questa prospettiva anche la posizione recentemente espressa della presidenza del CNO sullo stesso argomento degli alchil esteri potrebbe essere finalizzata, in considerazione della condivisione di una prospettiva comune,  ad una proposta di modifica in senso restrittivo dei parametri della norma UE. 

“Il nostro obiettivo ha poi concluso Gargano è quello di consentire al nostro Governo di formulare, sulla base di dati incontrovertibili, una proposta in Europa che sia supportata da un lavoro scientificamente autorevole intorno al quale ora bisogna costruire un largo consenso”.    

 

 

Roma, 06 giugno ’11