Roma – L’aumento dell’11% in valore delle esportazioni di olio di oliva nel primo trimestre del 2013 fa ben sperare per la bilancia commerciale del nostro Paese che sul territorio, e nella diversità che il territorio italiano sa produrre, ha il baricentro dell’alta qualità. È il commento di Unaprol ai dati che emergono dal rapporto ICE – Istat 2012-2013 dell’Italia nell’economia internazionale.
Il successo di questa crescita dell’export dell’olio extra vergine di oliva è anche merito dell’intesa operativa MiSE, Agenzia ICE – UNAPROL, che il consorzio nazionale olivicolo ha sottoscritto, due anni fa, per la realizzazione di attività di internazionalizzazione con incoming di operatori, buyer e giornalisti e azioni di sensibilizzazione dei consumatori in Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong, Austria, Belgio e Russia.
La crisi economica con meno posti di lavoro e meno pasti fuori casa, continua Unaprol, ha paradossalmente cambiato le abitudini alimentari di molti dei consumatori di questi Paesi. Nuove tendenze e stili di vita stanno orientando i consumi, che incidono sull’industria alimentare. Si mangia sempre più spesso a casa e per questo motivo si fanno sempre più scelte di acquisto consapevoli orientati a prodotti di qualità.
Oltre all’intesa operativa, Unaprol opera su tre diverse aree geografiche per la promozione degli oli di alta qualità della filiera agricola italiana (FAI). Nord America, in USA e Canada che rappresentano un mercato tradizionale che, però, necessita di essere consolidato. Europa, con particolare riferimento a Paesi con più alto reddito ma con esiguo consumo annuo pro capite di olio di oliva: Belgio, Danimarca e Olanda. Scalda i motori la macchina della promozione del consorzio olivicolo nazionale con un nuovo progetto sul valore della dieta mediterranea che dovrebbe interessare per i prossimi tre anni Russia e Cina. Si tratta di mercati, conclude la nota di Unaprol, che presentano grandi opportunità di espansione per il nostro olio extra vergine di oliva tracciato e di alta qualità made in Italy, che oggi può contare su un valido strumento legislativo come la legge salva olio made in Italy, meglio conosciuta come legge Mongiello.
(M.B.)
Roma, 16 luglio ’13