27.10.2010

Cresce in Usa offerta IOO%qualità italiana a Philadelphia

Roma  – Dietetico ed anticancro, un vero toccasana. Negli Usa l’olio extra vergine di oliva made in Italy viene percepito come un alimento della salute. Sono soprattutto le giovani generazioni, quelle culturalmente più evolute che vivono nelle aree residenziali dei grandi centri urbani e con maggiore capacità di acquisto ad orientare le proprie scelte verso il prodotto di alta qualità e di origine garantita.

A Philadelfia, seconda tappa – dopo New York del Vintaly Usa tour Olio extra vergine di oliva e prodotto tipico italiano – va in scena con prove di degustazione e mini corsi di assaggio  l’offerta del prodotto targato I.O.O% alta qualità italiana. Si tratta del primo consorzio di filiera tutta agricola e italiana ispirato da Unaprol presentato, ai consumatori e buyer americani nel corso di un workshop dedicato al prodotto simbolo del made in Italy.

La presentazione ai buyer dell’offerta di eccellenza degli oli extra vergini di oliva  tracciati Unaprol I.O.O% qualità italiana è frutto di una collaborazione con Veronafiere sviluppatasi nell’ambito dei contratti di filiera. Le azioni inserite nel programma sono sostenute dal cofinanziamento del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, attraverso ISA, l’Istituto per i servizi agroalimentari.

Dall’indagine Unaprol sui consumi americani emerge che più del 60% di oli extra vergini di qualità viene assorbito nei centri urbani caratterizzati dalla forte presenza di italo-americani. Philadelfia con oltre il 4,5% degli acquisti è tra i primi 7 centri urbani USA ad alto consumo di olio extra vergine di oliva di qualità.

“Per il vero made in Italy di I.O.O.% qualità italiana giochiamo una partita solo sul piano dell’alta qualità e dell’eccellenza” afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol”.

Una competizione qualitativa che interessa dal punto di vista dei consumi percentuali interessanti nei mercati di New York (30%),  San Francisco (7,7%); Boston (6%); Los Angeles (5,7%); la stessa Philadelfia (4,5%); Miami (3,5%)  e Chicago (3,1%).

A differenza di altri grassi, l’olio extra vergine di oliva resta un prodotto con un margine di profitto maggiore rispetto agli altri oli da cucina ed è quindi visto favorevolmente dal settore della distribuzione che registra, soprattutto per motivi salutistici, un aumento della domanda del prodotto di qualità.

“Gli Stati Uniti – ha concluso Gargano –  rappresentano con oltre il 54% del volume e per il 56% del valore  il principale mercato di sbocco per l’olio extra vergine di oliva di qualità made in Italy e continua ad essere – ha poi aggiunto – il mercato più interessante da presidiare per consolidare il primato italiano dell’alta qualità”.

 

 

Filadelfia (USA), 28 ottobre 2010