25.01.2011

In Francia, paese della GDO, al Sirha si fa strada, alta qualità UE, Mipaaf e Unaprol

Roma – Consumatori francesi sempre più attenti all’uso dei grassi nelle diete alimentari. L’olio extra vergine, che rappresenta in volume il 21% degli acquisti dei grassi in Francia, viene principalmente utilizzato per condire ed ha una connotazione “fortemente salutare”. Nel vissuto dei consumatori d’oltralpe viene percepito come un prodotto naturale e, sano; artigianale, ma non industriale e fortemente legato all’idea dei territori del mediterraneo.

Ultimo, per quantità, tra i paesi della UE a produrre olio extra vergine di oliva, la Francia importa mediamente oltre 100mila tonnellate di olio vergine di oliva all’anno per soddisfare il suo fabbisogno interno. La sua produzione di appena 7.000 tonnellate copre solo in parte la domanda interna, che però è in crescita, e ha fatto registrare nell’ultimo triennio un tasso di variazione annuo del 6,21%.

L’Italia, secondo Paese esportatore in Francia di olio di oliva, detiene la quota del 29,6% del mercato pari a circa 32 mila tonnellate. I consumi domestici di olio di oliva, che oltre alla distribuzione includono anche la ristorazione, si attestano invece intorno alle 93.000 tonnellate e registrano nell’ultimo quinquennio un trend di crescita del 5,7% .

A questi risultati positivi, che stanno gradualmente cambiando le abitudini alimentari dei francesi, sta contribuendo anche la campagna promozionale triennale, Olio Extra Vergine di Oliva: qualità europea proposta da Unaprol – consorzio olivicolo Italiano e finanziata con il contributo della Unione Europea e del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

I dati, emersi nel corso del seminario che Unaprol – consorzio olivicolo italiano ha realizzato durante la fiera delle nuove tendenze alimentari e dell’ospitalità alberghiera: il SIRHA di Lione – lascerebbero intravedere ulteriori potenzialità di crescita del mercato dell’extra vergine di oliva di alta qualità europea in Francia. Il condizionale è d’obbligo perché il mercato francese è, per l’olio di oliva difficile per qualsiasi impresa. E’ un mercato con un livello di esigenze molto elevato sia da parte del consumatore finale, che del sistema distributivo. Quest’ultimo controlla più del 65% della distribuzione al dettaglio di alimenti e bevande.

La restante parte della distribuzione alimentare, viene effettuata tramite negozi specializzati: gourmet, delicatessen e vere boutique del prodotto che vendono prodotti di nicchia.

Una curiosità: l’olio di semi di girasole è leader del mercato in Francia con il 44,4% del mercato contro il 21% dell’olio di oliva. In termini di valore, pero’ le parti si invertono. L’olio di oliva, passa al primo posto con il 44% mentre quello di girasole scende al 27%.

Questo significa che i consumatori francesi sono disposti a spendere di più in cambio di un prodotto qualitativamente superiore. Questo l’obiettivo della campagna europea di promozione di Unaprol coofinanziata dal Mipaaf: accrescere nei nuovi consumatori di Francia, Germania e Regno Unito la capacità di distiunguere sullo scaffale le diverse qualità dell’olio extra vergine di oliva a marchio UE.  E che i francesi siano molto attenti alla qualità lo dimostra l’interesse manifestato agli oli extra vergini di oliva premiati dall’Ercole Olivario presenti al Sirha di Lione, mentre fervono i preparativi della 19^ edizione del concorso, i cui premi saranno assegnati il prossimo 26 marzo in Umbria.

 

Lione, 26 gennaio 2011