22.10.2013

OLIO – Gargano (Unaprol), “bene marchio etico contro offerte sospette”

Roma – Non solo per il pomodoro ma anche per l’olio extra vergine di oliva di qualità italiano servirebbe un marchio etico da apporre sulle confezioni in vendita. Lo afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol, che si schiera a fianco delle associazioni dei consumatori che chiedono più trasparenza nel settore.
“Fanno bene le associazioni in Norvegia e Gran Bretagna  ad accendere i riflettori su fenomeni di sfruttamento nel mercato del pomodoro. Nel caso dell’olio – dice Gargano –  il concetto di prodotto etico andrebbe applicato con criterio orizzontale a tutta la filiera produttiva e non in maniera verticale da produttore a consumatore.
“E evidente – afferma Gargano – che nel salto di filiera  da produttore  a consumatore, e in assenza di tracciabilità certificata e garantita, siano  posti in essere comportamenti al limite della legalità perché poco trasparenti, come evidenziato nel secondo rapporto Eurispes/Coldiretti sulle Agromafie recentemente presentato a Cernobbio al forum dell’alimentazione della Coldiretti; e che non spiegherebbero oli, solo per la chimica extra vergini, spacciati a 2,99 € al litro sullo scaffale”.
E’ un bene che le associazioni europee incomincino ad accendere i riflettori sul tema della eticità dei prodotti agricoli, “ma il tema etico – ha poi sottolineato Gargano – non può essere un’esigenza solo del Nord Europa. Sono le Istituzioni comunitarie – ha poi concluso – che devono assumere comportamenti legislativi coerenti con il diritto dei consumatori ed evitare che dietro la terminologia burocratica di Bruxelles si scatenino atteggiamenti ed azioni fraudolente che danneggiano imprese, industria e distribuzione serie del settore e prendono in giro il consumatore finale”. 
 
Roma, 23 ottobre ’13