Roma – “Il sistema dei controlli in Italia funziona e il nostro Paese è, di fatto, la frontiera della legalità e della trasparenza a garanzia del consumatore mondiale per quanto riguarda l’origine certa e la qualità dell’olio extra vergine di oliva”. Lo dichiara Massimo Gargano, presidente di Unaprol, in seguito agli sviluppi dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Siena, su indagini condotte dalla Guardia di Finanza, riportate da Il Fatto Quotidiano e anticipate dall’agenzia Agricolae.eu, che vede coinvolti alcuni attori del settore con l’accusa di frode e associazione delinquere.
Merito della “legge salva olio”, meglio conosciuta come legge Mongiello che mette inquirenti ed investigatori nelle condizioni di poter operare in un quadro normativo più chiaro a tutela degli interessi delle imprese serie del settore e a garanzia del consumatore. “Ora – ha aggiunto Gargano – occorre sostenere la proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta anticontraffazione, la cui proposta è stata già incardinata nei lavori parlamentari a Montecitorio, per alzare livello di contrasto a frodi e sofisticazioni”. Secondo Interpol ed Europol la contraffazione alimentare in Italia sviluppa circa 260mila euro al giorno di falso made in Italy. Un quadro allarmante che viene confermato anche dal primo rapporto Eurispes Coldiretti sulle agromafie. Solo per l’olio di oliva nel nostro Paese si può calcolare un mercato parallelo del falso pari a 100milioni di Euro all’anno; e si tratta di una cifra per difetto e che non tiene conto di quanto falso made in Italy circoli all’estero.
OLIO I DATI E LA CONSISTENZA DEL SETTORE IN ITALIA
- · Roma – L’olio extra vergine di oliva è protagonista sulla tavola degli italiani ed è motore dello sviluppo economico di un sistema di imprese che trova nel legame tra origine obbligatoria e territorio il punto di equilibrio più alto rappresentato dalla qualità. Un legame forte che dà valore al prodotto targato made in Italy.
- · L’Italia, ricorda l’Unaprol, è il crocevia del mercato dell’olio di oliva ed è il baricentro della produzione di qualità del Mediterraneo.
- · Due miliardi di Euro il valore della produzione alla pianta. Oltre duecentocinquanta milioni le piante di olivo messe a dimora su oltre un milione di ettari. Trecento cinquanta le varietà di olive catalogate che rendono il nostro Paese primo al mondo per ricchezza di cultivar da olio e da tavola dalle quali si ricavano oli extra vergini di oliva dai sapori unici ed irripetibili. (BIODIVERSITA’).
- · E’ questa ricchezza dei sapori che negli ultimi anni sta alimentando anche il fenomeno del turismo dell’olio, che sviluppa un giro di affari che sfiora i 20 milioni di Euro con circa due milioni di visitatori all’anno tra frantoi, agriturismi e aziende agricole.
- · Ad arricchire questo fenomeno virtuoso vi sono diciassette strade e vie dell’olio, che tracciano il percorso del gusto di 43 DOP ed una Igp già riconosciute dall’Unione europea.
- · L’approvvigionamento degli oli extra vergini di oliva da parte dell’industria italiana avviene in funzione degli andamenti quali quantitativi della campagna in maniera variabile dai produttori italiani e dai paesi del bacino del Mediterraneo.
- · In media tra le cinquanta e le centomila tonnellate provengono dal Nord della Puglia e da alcune aree della Calabria, Sicilia e Campania. Negli ultimi anni oltre 600 mila tonnellate sono state importate da Spagna e Grecia, cui si sono aggiunti quantitativi considerevoli da Tunisia e altri paesi del Maghreb.
- · Oltre 400 mila tonnellate all’anno sono invece dirette al mercato estero, con un plus medio in valore del 50%. Le quote di mercato del nostro Paese oscillano tra il 50 e l’70%.
- · La produzione media italiana di olio di oliva in generale si attesta sulle 550 mila tonnellate all’anno, mentre il consumo interno supera mediamente le 700 mila tonnellate. L’Italia è quindi costretta ad importare prodotto dall’estero per soddisfare la sola domanda del consumo interno.