Londra – La penetrazione dell’olio di oliva nelle famiglie britanniche è pari al 25% contro il 90% della penetrazione degli oli vegetali in generale. E l’uso dell’olio di oliva nel Regno Unito varia fortemente, a seconda delle regioni, ma anche in funzione dell’età e della fascia socio-economica dei consumatori.
E’ quanto emerge dall’indagine Unaprol – consorzio olivicolo italiano che con il progetto olio di oliva: qualità europea ha dato il via al nuovo programma triennale di informazione e promozione del consumo consapevole del prodotto principe della dieta Mediterranea incominciando proprio dal Regno Unito.
Il progetto, che durerà tre anni e che si svilupperà anche in Francia e Germania, è sostenuto dal contributo dell’Unione Europea e del Ministero delle politiche agricole e forestali è stato presentato nel corso di una conferenza stampa presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra.
La campagna di informazione e di promozione si propone di incrementare il consumo di olio di oliva extra vergine, partendo proprio dalle fasce più giovani della popolazione di questi tre Paesi definiti “nuovi consumatori”.
A livello regionale Londra ed il Sud sono le aree dove è concentrato gran parte del consumo di olio di oliva nel Regno Unito, mentre la diffusione più bassa si registra in Scozia ed in Galles.
I più grandi consumatori di olio di oliva sono quelli compresi tra i 45 e 64 anni; perché sono più sensibili ai rischi di malattie cardiovascolari e conseguentemente sono attratti dall’immagine dell’olio extra vergine di oliva come prodotto dietetico in grado di prevenire questo tipo di disturbi e malattie cardiovascolari.
Vi sono anche consumatori meno propensi ad utilizzare l’olio di oliva per cucinare e sono quelli compresi tra i 15 e 24 anni e quelli con più di 65 anni. Nei primi il maggior prezzo dell’olio oliva rispetto ad altri vegetali ne scoraggia l’acquisto. Nei secondi oltre al prezzo influisce anche la tendenza a rimanere ancorati a vecchie abitudini alimentari.
Il programma olio di oliva: qualità europea prevede un articolato un calendario di iniziative tra le quali incontri con la stampa, degustazioni guidate e mini corsi di assaggio. Promozione nei principali punti vendita, ristoranti e goumert, partecipazione a fiere e incoming di operatori. Completano il quadro di iniziative una campagna di immagine coordinata, materiale promozionale e di informazione sull’uso consapevole dell’olio extra vergine di oliva.
Fino al 2011 sono previste, inoltre, nel Regno Unito, Francia e Germania azioni di sensibilizzazione e informazione verso responsabili degli acquisti, gastronomi, cuochi, ristoratori, workshop e incontri BtoB.
Tra il 2004 al 2008 i consumi e le importazioni di olio extravergine di origine italiana nel regno Unito sono aumentati in termini di quantità e valore, superando abbondantemente nel 2008 le 20 mila tonnellate per un controvalore di oltre 60 milioni di Euro. Un buon segnale che fa ben sperare per l’aumento dei consumi stimolato da una campagna di informazione che aiuti i consumatori a riconoscere sul mercato la qualità dell’olio extra vergine di oliva.
Roma, 18 marzo 2009